BIOVA Project è un progetto di economia circolare che consiste nel trasformare il rifiuto alimentare in materia prima, creando valore aggiunto e sostenibilità.
Ogni anno nel mondo si sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo: di questi 345 milioni di tonnellate solo a livello del consumatore, mentre oltre 200 milioni vengono persi lungo il processo di distribuzione.
L’idea di Biova parte dal concetto che il rifiuto alimentare possa diventare una materia prima di valore all’interno di un progetto di produzione a doppio valore aggiunto. Oltre a consentire di recuperare la marginalità lungo la filiera, Biova offre al mercato un prodotto finale “virtuoso” che rispetta l’ambiente e le persone, e il cui valore va a riflettersi direttamente sull’immagine di chi lo produce e distribuisce.
Il pane può entrare di diritto fra le materie prime di una birra di qualità, prodotta con regole e procedimenti adatti sia per la distribuzione nei canali tradizionale e nella GDO, sia per il consumo HoReCa. Il pane può sostituire circa il 30% del malto necessario alla produzione di una birra; 150 kg di pane invenduto sono sufficienti per una “cotta” di birra da circa 2500 litri.
BIOVA è sviluppata secondo il modello del “Gypsy brewing”, ovvero non esiste un unico birrificio che produce Biova in tutte le sue possibili varianti. La soluzione prevede che il mastro birraio definisca la ricetta, che può essere diversa in base alla tipologia di pane usato per la cotta, e appoggi la produzione al birrificio più consono alle esigenze in termini di capacità produttiva e localizzazione.